Il pieno sviluppo delle potenzialità umane secondo Abraham H. Maslow
A. H. Maslow ha dedicato i suoi studi all’elaborazione di una “psicologia della salute”, non in contrapposizione, ma ad integrazione della “psicologia della malattia”.
Mentre quest’ultima, partendo dall’osservazione di personalità disturbate, propone metodi e mezzi per “uscire” dalla malattia, la psicologia umanistica, mediante l’osservazione di individui sani e pienamente realizzati, suggerisce la maniera per “non entrare” nella malattia, per sviluppare gli aspetti positivi della personalità, per sfruttare al massimo capacità e talenti.
Quest’approccio, pur non trascurando lo studio di metodi terapeutici per la cura e la riabilitazione, privilegia la prevenzione. Dice lo psicologo americano: Quanto più apprendiamo sulle tendenze naturali dell’uomo, tanto più agevole sarà dirgli come essere buono, felice, fecondo, come rispettare se stesso, come amare, come recare a compimento le proprie potenzialità supreme. Il che significherebbe la soluzione automatica di gran parte dei problemi della personalità che si porranno in futuro.
Per Maslow la natura umana è buona, e buoni sono i bisogni fondamentali, i sentimenti, le capacità dell’uomo. Il male, “questa pausa della bontà e della grandezza umana”, è la reazione alla frustrazione delle esigenze positive verso la realizzazione. Ci troviamo di fronte ad una concezione dell’uomo nuova ed ottimistica, particolarmente interessante per lo psico-pedagogista e per l’insegnante a causa delle implicazioni educative che ne derivano: approccio al bambino “in positivo”, facilitazione dello sviluppo della “natura buona”, attività scolastiche svolte in un clima di fiducia e libertà. Maslow, psicologo umanista, ha studiato scientificamente soggetti sani ed auto realizzati, scelti fra i suoi amici e conoscenti, studenti, personalità del mondo della politica, della cultura, dell’economia, personaggi storici. La conclusione a cui giunge, dopo aver studiato soggetti giovani e nella piena maturità, è che il grado di realizzazione che si riscontra in questi ultimi è di gran lunga maggiore di quello riscontrato nei primi, per cui si può parlare di buona crescita e sana maturazione nella gioventù di completa autorealizzazione solo nella pienezza della vita. L’evoluzione individuale è quindi un processo che, iniziato nella prima età e si svolge per tutto l’arco dell’esistenza. Contrariamente a quegli autori che fermano l’età evolutiva alla giovinezza, quasi che, superato tale traguardo, inizi il decadimento, Maslow non pone limiti cronologici alla maturazione e considera come misura dello sviluppo di una persona non un’età prefissata, ma piuttosto l’interesse e l’amore per la vita, per gli altri, per il mondo.
Quali sono le qualità dunque dell’uomo sano, di cui un insegnante deve favorire lo sviluppo nei propri alunni ai fini di una sana crescita? In Motivazione e personalità 37 vengono elencate alcune caratteristiche riscontrate negli individui auto realizzati:
1. Percezione realistica degli individui e dell’ambiente;
2. Accettazione di sé, degli altri, della natura;
3. Spontaneità, semplicità, naturalezza;
4. Capacità di individuare e risolvere i problemi;
5. Godimento della compagnia degli altri, ma anche della solitudine;
6. Autonomia e indipendenza;
7. Capacità di cogliere aspetti nuovi nella realtà;
8. Carattere democratico, equilibrio morale;
9. Umorismo, creatività, originalità;
10. Capacità di vivere intensamente ogni esperienza.
Naturalmente nessuno penserebbe di poter insegnare a nuotare ad un bambino senza neanche sapersi reggere a galla in piscina. Sarebbe quasi altrettanto difficile insegnare ad un bambino come modificare le emozioni, il comportamento se l’adulto che volesse trasmettere tale insegnamento non avesse egli stesso acquisito una certa padronanza, abilità e realizzazione di sé.